A Luglio 2015 sono partita alla volta della Russia per un periodo di studio a San Pietroburgo di due mesi circa. Ero molto eccitata all’idea di ritrovarmi da sola in un ambiente completamente nuovo e diverso dal mio; allo stesso tempo, però, ero a circa 3000 km da casa per un periodo di tempo più o meno lungo e questo pensiero un po’ mi angosciava. E se non fossi riuscita ad ambientarmi? E se mi fossi resa conto che la cultura russa e la lingua russa che stavo studiando all’Università in realtà non erano veramente così? Alla fine con un po’ di coraggio sono riuscita a buttarmi e a scoprire una città magnifica e una cultura particolare e molto interessante.
I russi sono una popolazione dal carattere molto particolare; in generale non sono molto aperti e cordiali con i turisti, ma, San Pietroburgo è stata una sorta di seconda casa per me e nessuno mi ha mai fatto mancare nulla mentre ero via. Persino la cassiera del Supermercato sotto il mio appartamento aveva cominciato a darmi del “tu” e a salutarmi con dolcezza tutte le volte che mi vedeva entrare nel negozio. Sentirmi accolta e ben voluta mentre ero lontana da casa mia è stato fondamentale per me. Dopo un primo momento di assestamento ho cominciato a guardarmi intorno e a osservare in che cosa effettivamente si distingue la cultura russa da quella italiana.
Le lezioni dell’Università si svolgevano per lo più al mattino; e, soltanto due volte alla settimana, anche di pomeriggio. Ogni mattina arrivava la professoressa e chiedeva a turno ad ognuno di noi di dirci che cosa avevamo fatto di interessante il giorno prima o la sera prima: quali monumenti avevamo visto, quale parte della città avevamo visitato e che cosa ci aveva colpito maggiormente. Tutto quello che veniva fuori da queste conversazioni veniva commentato sia dal resto dei compagni presenti alla lezione, ma anche, e soprattutto, dall’insegnante stessa che esprimeva i suoi gusti personali e dava noi dei consigli sulle cose più interessanti da vedere e da fare in città. Avevamo trovato la migliore guida turistica di San Pietroburgo! E per di più completamente gratuita! Il confronto è sempre stato un metodo di apprendimento che apprezzo molto; ma l’arma vincente è stata la partecipazione dell’insegnate, che si è messa in gioco con noi e assieme a noi. In questo modo si parlava molto più volentieri in russo, senza paura di sbagliare; era più come parlare ad un amico che ad un professore Universitario.
Durante questi mesi ho acquisito molta più fiducia in me stessa e nelle mie capacità, soprattutto al ristorante, quando si trattava di ordinare da mangiare. Ho rivalutato moltissimo la figura dell’insegnante; non era più una persona completamente lontana e diversa da noi ma un qualcuno che ci trattava quasi come un loro pari in uno scambio reciproco di idee e di opinioni. L’esperienza a San Pietroburgo è stata semplicemente magnifica, un qualcosa che è rimasto impresso in maniera indelebile nella mia mente e nel mio cuore.
|Scritto per Carolina Maurizio|
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